26 settembre 2017

Strappados vs Dustbins - Il Postpartita

Sottotitolo: Strappados vs Pollo Fritto
Sotto-sottotitolo: BURP!


Ci sono battaglie che non puoi vincere. Si tratta di scontri epici, di combattimenti fra forze così squilibrate da non lasciare spazio ad alcuna possibilità di vittoria.
Quando ti trovi in una situazione del genere e fai parte della fazione predestinata alla sconfitta, hai davanti solo due opzioni: un'onorevole ritirata, o l'imperitura gloria.
Con la ritirata ottieni, certamente, una nuova possibilità di rivincita, ma se vai incontro al tuo destino la fine del cammino è la memoria imperitura dei libri di Storia.
Non si è ritirato Leonida con i suoi 300 Spartiati alle Termopili di fronte alle centinaia di migliaia di persiani di Serse.
Non si è ritirato il marchese di Cardigan alla testa della Brigata Leggera a Balaklava di fronte alle batterie russe.
Da venerdì sera si potranno annoverare nel ristretto Olimpo degli eroi anche il manipolo di Strappados, che con uno slancio di autentico coraggio sono caduti sul campo.
Come non potranno i poeti cantare le nostre gesta? Alcune immagini resteranno scolpite nei libri di Storia: Mirko che brandisce la sua salsina, io che impugno fieramente la focaccia e Maggie, commovente nel suo sforzo, che sfodera con una mano il rotolo di pizza peperoni e wurstel, mentre nell'altra stringe un salame di cioccolato.
Eran trecento, eran giovani e forti... e sono morti
Noi eravamo un po' meno di trecento, ma siamo caduti con altrettanto onore. Ho ancora negli occhi l'immagine di Fabri, circondato da perfide alette di pollo in dorata e croccante impanatura, ferito ormai mortalmente, ma che ancora ha la forza di menare morsi a destra e a manca. Che dire, poi, di Vincenzo, soffocato dalla salsa russo-domenicana? Non possiamo poi dimenticare le ultime, toccanti parole di Giorgio "A pignata da cuminia non bugghi mai." 1

1 Non siamo ancora riusciti a comprendere il significato; abbiamo sottoposto la frase a due campioni di calabrese estremo ed appena ci daranno lumi vi daremo la traduzione.

25 settembre 2017

FINALE GARA 1: Strappados vs Bidoni del Rusco - "Salami dentro e fuori (.. Sei proprio un pollo!)"

Dopo lunghi mesi di sacrifici e preparazione, al termine di complessi studi e pianificazioni, l'evento più atteso dell'intera Brèv Lig si consuma infine martedì sera al Poiana: "Finalissima Gara 1" dice il programma, ma il sottotitolo fa "Pollo Fritto & Salame al Cioccolato" ed è invero questo ad infuocare gli animi dentro e fuori dal campo. Ma prima il dovere e poi il piacere pretende qualcuno, c'è in ballo l'onore e allora balliamo.
L'inizio non è però dei migliori e coglie gli Strapp non ancora sul pezzo: i Bidoni sono avversari di indubbio valore e qualche incertezza di troppo punisce severamente gli Arancio. Il 3-0 iniziale è per i nostri una brutta doccia fredda, a qualcuno tremano le gambine ma forse non è tutta colpa del gelo. Per certuni pare che la doccia funzioni, un rinvigorito Maso attacca un triplo alla rama che accorcia le distanze, la difesa stringe i denti e sostiene a dovere l'ottimo lavoro dei pitchers arancio. Qualcuno però si è fatto influenzare troppo dal menu serale, e sulle basi gli Strapp danno spettacolo sì, ma in senso tragicomico: "Sei proprio un salame!" è il leitmoiv della serata, seguito da una cozzaglia di "Siamo fritti!" e "Guarda che pollo!". Ma finita la fascia protetta da comedy drama, lo spettacolo vero va finalmente in onda: triplo di Claudio, triplo di Fabri, siamo ancora in corsa ma restiamo sempre dietro. Sotto di due all'ultimo inning, una spettacolare presa di Mario all'esterno infonde fiducia in una partita che sembrava persa già in partenza. Ma una squadra ha bisogno di più paladini per trionfare, Robbie non si sottrae e batte la valida del pareggio che gli vale anche il titolo di miglior realizzatore della serata. Ed è qui che si consuma la magia ed il grande stratega estrae il coniglio dal cilindro: con due out e l'uomo in terza va a battere colui che latitava da ormai diversi mesi. L'ignoto figuro si presenta nel box e, in un misto di cinismo ed incoscienza, batte un valido che fa crollare lo stadio, è un walkoff...a tutto GasGas!
Dopo tante fatiche e patemi si può ora affrontare la disfida che conta davvero, in questa però non c'è proprio storia e i Bidoni stravincono a mani basse: il banchetto è degno di un qualsiasi reame, i nostri Strapp sono poco regali ma per stasera ci si chiude un po' un occhio.
Tra birra e vino rosso qualcuno si abbandona a sguardi languidi, il pollo però non ricambia l'amore e si fa sentire per tutta la notte...che la vittoria sofferta vi faccia dormire sugli allori, con un rametto di rosmarino il risultato sarà certamente assicurato.


14 settembre 2017

PLAYOFF: Strappados vs Ruphillies - "La rimonta dei brutti ma buoni"

Che l’incontro di martedì sera sarebbe stato un Big Match era scritto in ogni pronostico: andava in scena il Due or Die per l’accesso alla finalissima, e gli Arancioni stavolta si trovavano a dividere il palco nientemeno che con i Campioni in carica, i celeberrimi Ruphillies, mica pizza e fichi. Quel che nessuno avrebbe potuto prevedere è che i nostri stoici Strapp, colpiti dall'improvviso calo di temperatura, si sarebbero trasformati in un’orda claudicante dallo sguardo vitreo, che all'urlo di "L’inverno sta arrivando!" avrebbe preso il posto dei nostri beniamini. La differenza in campo è subito evidente: i Ruphi sono draghi e in loro arde la fiamma, noi vegetiamo e ci tremano le gambe. Orfani fin da subito di Micky catcher che si infortuna in una pur splendida eliminazione a casa, gli Strapp subiscono così un paio di punti in difesa ed in attacco sparano a salve. Fra i pochi reduci dalla glaciazione pare esserci il Comandante Mark, che con un bell’out al volo al secondo e una valida da extrabase dà uno scossone ai nostri e vola a casa con Kens per il momentaneo pareggio. Il momento propizio però non perdura e gli Strappados si ritrovano nuovamente sotto di tre lunghezze, ma proprio quando un alone di silenziosa impotenza comincia ad avvolgere inesorabilmente il dugout, nell'aria risuona improvvisa la salvezza: la musica di Kens risveglia gli animi a suon di rock, ora in panchina si tifa da perder la voce, la difesa brilla di nuovo e galvanizza l’attacco per l’insperata rimonta. Valida di Biagio, valida di Vince, doppio di Mirko per il provvidenziale pareggio: da non-morti a “mai morti!”. Giunti a fine sesto in evidente equilibrio, ci si guarda negli occhi con fare interrogativo…e adesso?! Ma questo incontro nasce indimenticabile e tale pretende di rimanere, difatti ci fa ricorrere al tie-break che nessuno mai si ricorda: con un corridore in seconda e nessun eliminato, gli Strapp subiscono due pesanti valide che portano ad altrettanti punti. Ma l’orgoglio dei nostri è troppo e l’incantesimo ormai spezzato, una bella valida di Giamma accorcia le distanze ed è di nuovo Mirko a risolvere l’impasse con una lunga ed infida battuta che si trasforma infine in un fuoricampo interno tra l’entusiasmo generale. Ha fine così un epico incontro in cui tutti diedero il meglio, chi fin da subito, chi da un poco dopo, chapeau agli avversari che invero brillarono più di noi, talvolta lo sport è più sorte che matematica. Ben consci di questo e di aver comunque mostrato il massimo ci si brinda sopra convenendo che in fondo le vere tragedie sono altre: difatti nessuno si è ricordato il vino, e tocca di mangiar il salame con la coca cola. “Ci sono i brutti ma buoni!” esclama Mauro, e tutti si girano curiosi degli ospiti inattesi, gli ospiti son però biscotti ma ci fanno per un attimo riflettere su come si è giocato stasera, “i biscotti, però, sono buoni per davvero..”.
Buonanotte ai nostri eroi, onore ai vincitori e ai vinti, e che la battaglia vi sia di lezione: “non è finita finché non è finita”…ma il fondo non berlo perché sa un po’ di tappo!



13 settembre 2017

Strappados vs Ruphillies - Il Postpartita

Voglio subito avvertire i miei affezionati lettori, che a giudicare dalle statistiche sono mio fratello, mia sorella e, di rado, mia moglie, che questo è un articolo sdolcinato, assolutamente inadatto per diabetici e, più in generale, per persone in sovrappeso.
L'apertura non può che essere dedicata al nostro arbitro, professionale e autorevole come solo chi è nato nella patria del baseball sa esserlo. Il suo operato è stato sicuramente reso meno gravoso dall'atteggiamento dei giocatori, corretti e mai polemici, situazione per niente scontata neppure nello sport amatoriale. Anche da questi particolari traspariva la reale motivazione delle due squadre. Ieri sera siamo tutti scesi in campo per dimostrare di essere i migliori, nel senso più sportivo del termine, e i migliori non contestano le decisioni dell'arbitro, in generale, tanto meno quando sono prese con assoluta imparzialità e professionalità. Com'è naturale in una partita tirata, ci sono state situazioni di difficile interpretazione, quelle in cui ci si divide al cinquanta per cento fra 'salvo' e 'eliminato', ma è per quello che serve un arbitro: prendere una decisione univoca quando le due opzioni possibili hanno pari sostenitori e non necessariamente divisi secondo la squadra di appartenenza, almeno a giudicare dalle discussioni sviluppatesi nella nostra panchina, sottovoce per non rischiare d'incrinare la delicata bolla di concordia che avvolgeva il campo.
Siamo scesi in campo per dimostrare di essere i migliori, dicevo poco innanzi, e il risultato più bello è stato scoprire di non esserlo, ma di essere tutti sullo stesso piano, accomunati per spirito combattivo e lealtà, che costituiscono l'essenza di cui è costituito lo sport. Il risultato più bello, dopo una partita così tirata e combattuta, sono stati i sorrisi e i brindisi di tutti i partecipanti.

7 settembre 2017

PLAYOFF: Calzini Rossi vs Strappados - "Un diamante è per sempre"

La sfida di martedì sera aveva richiesto un'adeguata preparazione: rientrati dalle ferie estive, gli oranges si erano subito dedicati ad un programma fitto di domeniche al campetto e gelatini serali in baracchina. Ma il fine giustifica i mezzi, e tutti si erano di buon grado sacrificati: it's PlayOff Time!
La prima grande sfida autunnale, dopo quella con la bilancia, ci vede opposti ai Calzini Rossi, piazzatisi sesti in Regular Season ma da sempre invero grandi avversari e autori di prestazioni di buon livello. Il match è all'altezza delle aspettative, gli Strapp sono in gran spolvero e iniziano subito col piede giusto. Dopo un attacco scoppiettante ad opera dei soliti Claudio e Fabri, la nostra difesa serra le fila e fa la voce grossa: Kens e la Maggie non perdonano alcuna battuta avversaria, la preparazione atletica a base di gelato pare quindi funzionare e al termine dell'incontro saranno ben 15 le eliminazioni confezionate dal diamante delle meraviglie. Qualcuno telefona all'antidoping ma per fortuna trova occupato, nel frattempo la partita si appresta ormai a terminare quando all'ultimo inning con già due eliminati in saccoccia un colpo di coda dei Calzini punisce duramente un calo di palpebra dei nostri. I Rossi segnano, segnano e segnano, il marasma si diffonde velocemente in campo quando uno spauracchio ben peggiore riporta i nostri al tempo presente: "Se non si vince non si mangia" recita una regola non scritta nel Regolamento Ufficiale, e la prospettiva di andare a letto senza cena costringe quindi i nostri a metterci un punto o anche tre. 6-10 dice il risultato finale, ma la serata è soltanto al principio: come per magia compare un banchetto degno delle fasi finali, polpette di quinoa e calzoni al prosciutto la fanno da padrone, "Si scrive Quinoa ma si legge Chenoia" chiosa qualcuno, "Il miglio è meglio!" rassicura Mario, e mentre i cornetti alla nutella rinfrancano anche gli animi avversari si innalzano i bicchieri ed un augurio a tutti quanti: che sia per tutti un finale di stagione piacevole e divertente, che l'importante in fin dei conti non è vincere, l'importante è poter sempre brindare!".



6 settembre 2017

Strappados vs Calzini Rossi - Il Postpartita

Sottotitolo: Il Vegano ti dà una mano

OK, lo ammetto: le polpette di quinoa e lenticchie non sapevano di molto. Capita. Per fortuna che c'era la salsina di Mirko ed erano l'unica cosa tocciabile. Che poi, a rigor di logica, di tocciabile c'era anche il rotolo di pizza ai peperoni di Maggie, ma quello  era buono da solo ed era un peccato usarlo in sostituzione della crescenta, anche se qualche golosone ci ha provato. Le polpette di quinoa, invece, con la crema di lenticchie e l'impanatura con una pastella di acqua e farina di semola, girate infine nella farina di mais, erano perfette.
Per fortuna avevo fatto anche delle altre polpette, di miglio e ceci, medesima impanatura, che avevano decisamente più sapore e mi hanno permesso di non fare una figura completamente peregrina.
Me ne torno quindi nel mio antro a provare altri intrugli, sperando nelle prossime uscite di non intossicare nessuno.